Perchè a volte diciamo cose diverse da quelle che pensiamo…
“PENSIERI E PAROLE” . Anni fa volevo scrivere un testo teatrale con questo titolo: sul palco c’erano un uomo e una donna e seduti sul bordo del proscenio, due personaggi uguali, vestiti allo stesso modo. Quelli al centro della scena comunicavano parole, mentre quelli sul proscenio comunicavano ciò che in realtà pensavano o sentivano. Alla fine la comunicazione si ingarbugliava, perchè i personaggi rispondevano ai propri pensieri sia ai pensieri che presumibilmente credevano l’altro avesse in quel momento. L’incongruenza appariva palese tra la difficoltà di essere sinceri/diretti, rispetto a ciò che l’emozione o il pensiero suggeriva realmente e ciò che alla fine le persone esprimevano.
Molto spesso le parole rappresentano un’alterata versione di quello che pensiamo davvero, talvolta è una versione edulcorata, talvolta è una versione opposta perchè immaginiamo le reazioni del nostro interlocutore. Ancora intervengono fattori come la paura di creare conflitti, le nostre convinzioni più o meno consapevoli, il bisogno di approvazione, il bisogno di fare bella figura, la paura del giudizio, intellettualizzazioni, frasi fatte per essere sbrigativi o non esporsi, per noi non parlare mai di tutti gli usi della comunicazione a scopo persuasivo o manipolatorio. Ovviamente se intervengono tutte queste variabili, siamo sicuri alla fine sia facile per l’altro a comprenderci? Questa confusione la conosciamo un pò tutti e questo video credo la rappresenti benissimo, specialmente quando si tratta di comunicazione uomo e donna, in cui i cervelli sono realmente e scientificamente provati, essere diversi. (Vi rinvio alla lettura del simpatico libro di John Gray in cui viene spiegato molto chiaramente)
Talvolta comunicare efficacemente sembra un compito difficilissimo, sebbene “dovrebbe” essere un atto naturale. Il fatto è che nella comunicazione ci esponiamo, mostriamo attraverso il nostro linguaggio e l’uso che facciamo delle parole, chi siamo e cosa pensiamo. Ciò significa che qualsiasi nostro processo mentale interviene e non sempre la maggior parte di noi ne è a conoscenza e ne ha pertanto il controllo. Siamo costantemente condizionati dal voler essere capiti e allo stesso tempo dalla paura di non esserlo, dal voler essere chiari e il timore di esporci, dalle emozioni che ci tirano da un lato e i pensieri da un altro, dall’idea fissa di cosa penserà l’altro di noi…che a sua volta si trova a dover capire oltre che se stesso, la nostra confusione. Ci meravigliamo se poi ci sono difficoltà comunicative?
Se poi aggiungiamo che ognuno di noi ha dei codici e dei suoi punti di riferimento, che pur essendo soggettivi considera universali, (la mappa ricordiamo non è il territorio)…le difficoltà aumentano. Se aggiungiamo ancora che oggi molta della nostra comunicazione è digitale…dove il non verbale scompare…non possiamo lamentarci se c’è incomprensione.
Nel video vediamo inoltre il lavoro che fanno i nostri cervelli: quello veloce interviene impulsivamente e dice ciò che pensa senza intermediazione e l’altro invece riflette ed elabora quel pensiero. I nostri due emisferi inoltre hanno funzioni diverse; per essere semplificativi tutti noi sappiamo che uno svolge funzioni più cognitive, mentre l’altro è rivolto più a processi emotivi. Questi due aspetti non sempre comunicano tra loro e il video ci mostra il lato divertente, spesso invece sono in conflitto. E voi, vedendo il video in quale aspetto vi ritrovate di più?
Assodato che tutto questo pur sapendolo non scompare, aiuta e facilita se lo teniamo a mente quando comunichiamo! Fare attenzione quando si parla al modo in cui viene fatto, alla scelta delle parole non dovrebbe essere una prerogativa di chi si vuole politically correct o attento solo quando è in presenza di persona sensibili, nella comunicazione siamo tutti sensibili, tutti coinvolti perchè la comunicazione è relazione.
Una soluzione per questo problema è imparare ad essere assertivi ; imparare cioè ad esprimere i propri diritti, bisogni e desideri in modo sincero e diretto, sempre rispettando l’altro. Anche perchè l’assertività presuppone che ci sia una previa consapevolezza e contatto con quello che sentiamo o pensiamo e che tante delle variabili sopra descritte siano quindi maggiormente gestibili.
Da sempre sono affascinata dalla comunicazione e dalla conoscenza dei processi mentali delle persone. Mi rendo conto che tale esperienza crea un enorme differenza nella vita, mi permette di essere più in linea con ciò che voglio comunicare e nel modo in cui farlo, aiutandomi a a comprendere perchè le persone pensano in un certo modo, vedendone le intenzioni oltre ai loro comportamenti .
Provate a fare questo esercizio per una settimana: memori del video, prima di parlare chiedetevi cosa state sentendo o pensando davvero…scegliete le parole, fate attenzione alle vostre reazioni interne. E…soprattutto prestate ascolto alle parole degli altri, specie a quelle che “non dicono” a voce!
Rebecca Montagnino
Commenti recenti