I falsi valori e la trappola della falsa felicità
Le motivazioni e i valori sono le nostre mappe di riferimento, le forze interne per cui ci sentiamo spinti ad agire. La motiv-azione in particolare si può definire come l’impulso che muove un individuo ad operarsi nella vita. Esistono le motivazioni primarie che riguardano il soddisfacimento delle esigenze basiche dei bisogni di sicurezza (dormire, mangiare, avere un tetto, scaricarsi), una volta soddisfatte le quali l’individuo passa al soddisfacimento delle motivazioni secondarie (collaborazione, socializzazione). Le motivazioni di livello superiore nascono quando che le precedenti sono state esaudite e sono rivolte al perseguire obiettivi individuali di realizzazione coerentemente ai propri valori. Questo schema come è facile dedurre, si adatta alla piramide dei bisogni di Maslow che avremmo modo di approfondire successivamente in un post dedicatogli. Le motivazioni sono quindi soggettive e possono cambiare a seconda del momento di vita della persona, come lo è l’ordine dei valori. Ognuno di noi perciò ha le fonti o le modalità proprie con cui è solito motivarsi.
LA MAPPA NON E’ IL TERRITORIO. Capire motivazioni e valori significa aprire la mente al fatto che la nostra visione delle cose è solo una parte della comprensione; capire perchè un individuo si comporta in un certo modo, ci aiuta a comprendere le sue intenzioni. Possiamo vedere ad esempio che ognuno di noi prova sensi di soddisfacimento e di benessere diversi a seconda di quello che fa, perchè ognuno di noi dà un valore diverso a cose anche uguali. In genere si provano sensazioni di appagamento, quando le azioni sono in linea con i valori; pertanto non esistono valori giusti o sbagliati, esistono valori che possono essere funzionali o meno per qualcuno in e in un dato momento. Se capiamo cosa conta per una persona, troviamo una chiave per entrare nel suo mondo e capire in generale meglio gli altri, le cui motivazioni possono essere anche una grande fonte di ispirazione per noi stessi.
Tra i vari webinar che sto programmando per questo mese, quello su MOTIVAZIONI E VALORI, ha come obiettivo quello di comprendere meglio a cosa diamo valore, specie in questo momento di ripartenza. Stimola una riflessione necessaria per noi stessi e per il mondo che ci circonda; se prima era uno strumento di consapevolezza importante, ora che questo periodo ha scoperchiato quanto la superficialità e l’eccessivo interesse per gli aspetti materiali della vita ne abbiano provocato la disgregazione, diventa forse urgente. Conoscere cosa ci guida è un argomento centrale, perchè finchè non lo sappiamo e fintanto che non ci fermiamo a capirlo, la nostra vita rischia di essere guidata dal caso o da falsi valori.
Cosa mi può accadere se vivo senza sapere quali siano i miei reali valori?
- Se non sappiamo da dove nasca la nostra spinta vitale creiamo dei piani di vita vaghi, quanto vaghe sono le intenzioni alla base; se non conosciamo il perchè vogliamo raggiungere qualcosa, non possiamo essere coerenti con i nostri valori e concretizzarli. Tale stato di indeterminazione è spesso alla base di quel malessere assai diffuso, spesso poco definibile che racchiudiamo in quest’ affermazione: non c’è niente che non va, come non c’è niente che va. Il senso costante di insoddisfazione ci accompagna appena pensiamo di aver ottenuto qualcosa che fino a poco prima era importante; l’entusiasmo scompare in breve tempo, segno che forse non era quello che ci mancava davvero. La storia degli ultimi decenni è stata costellata da un progressivo acquisire beni, esperienze, in modo compulsivo e noi siam caduti schiavi dell’idea che fossero le nostre priorità. Quando quel qualcosa si svalorizza non a caso, è come se ci sentissimo poco padroni di noi stessi, un pò storditi dal mondo intorno a noi. Se infatti manca l’integrazione dell’ Io ai nostri valori, viene a mancare il centro, la mission , il SENSO della nostra vita.
- Perdendo la congruenza tra le parti, si perde la coerenza e l’equilibrio interiore; è come se si avverte la presenza fisica, senza presenza interiore.
- FALSI VALORI Molto spesso siamo convinti di avere certi valori magari perchè li abbiamo cuciti ad hoc su un’immagine/ identità più attenta ai bisogni esterni , che a capire davvero chi si è; valori che non essendo autentici, rischiano pertanto di non essere i nostri valori guida. Che cosa accade se salgo su di un mezzo di trasporto con gli occhi chiusi e non sto attento in che direzione va? Rischio di ritrovarmi in una direzione sbagliata, in un posto che non c’ entra niente rispetto alla mia mèta e alle mie esigenze…
- Da molto tempo i valori materiali, creati spesso per non percepire il vuoto dato dalla mancanza di valori profondi, ne hanno sostituito la priorità. Purtroppo il loro essere effimeri e poco appaganti per la nostra identità e il nostro spirito, hanno lasciato pance malnutrite e affamate, e soprattutto sentimenti di frustrazione per non avere mai abbastanza.
- Se osserviamo un frequente fraintendimento nella comprensione dei valori sta nel fatto che spesso confondiamo i valori mezzo con i valori fine: scambiamo gli obiettivi con gli strumenti che ci servono invece ad arrivare agli obiettivi. Come si osserva nel video ad esempio, pensiamo che la ricchezza sia un valore e soprattutto sia un valore fine . Attribuiamo inoltre alla ricchezza la felicità e non capiamo perciò come molte persone ricche non siano felici. Se la ricchezza non è uno strumento per appagare bisogni più profondi, passioni, un sogno condiviso anche, non può essere sinonimo di felicità. Può diventare semmai un valore mezzo, se serve a raggiungere ciò a cui teniamo, ciò che realizza un nostro reale valore.
COME SI RICONOSCONO I NOSTRI VALORI? Generalmente se guardiamo le scelte fatte o come impieghiamo il nostro libero, quali sono i nostri interessi, vedremo che guidano e sono presenti in molte delle nostre attività e sfere personali. Sono come un leitmotif che ritorna e per quanto possano cambiare nel tempo, tendono ad intitolare i capitoli della nostra vita.
Torniamo a “La trappola della felicità”. (libro di Russ Harris molto bello sulla terapia Acceptance ad Commitment Therapy che usa la mindfulness e l’approccio cognitivo per raggiungere maggiore flessibilità psicologica. A accettazione dei pensieri ed emozioni; C connessione con i valori; T traduzione dei valori in azioni efficaci ); molte persone alla domanda su cosa sia più importante per loro nella vita, rispondono: la felicità….ma cosa si intende con felicità? E’ un termine diverso per ognuno di noi intanto, a volte è un termine che non sappiamo noi stessi definire concretamente.
In inglese questa parola deriva da una radice che significa “per caso”, denotando un senso di apprezzamento per le novità..In genere noi diamo due significati al termine: sentirsi bene (senza considerare poi che come tutte le emozioni umane, questo stato è passeggero) e il vivere una vita ricca/appagante secondo i propri valori. Quindi già la convinzione sul fatto che vita debba renderci felici, escludendo il dolore, ci mostra quanto sia una convinzione a dir poco irrazionale; invece di farci impegnare per apprendere ad affrontare il dolore, ci indebolisce facendoci scappare da tutto ciò che potrebbe provocarlo. Così finiamo con il condurre la nostra esistenza facendo leva su visioni distorte circa la felicità, creando aspettative illusorie, e di conseguenza frustrazioni inutili. Come quella quella di scambiare un nostro desiderio con un nostro diritto alla felicità, portandoci a provare rancore quando non si realizza o quando semplicemente qualcosa non va come vorremmo. Il pretendere infatti crea un senso di arroganza sulla fattibilità dei nostri desideri, senza capire che è proprio quella pretesa che genera sensi di ingiustizia e sofferenza.
Se analizziamo il disagio psicologico della società post moderna, vediamo che forse è esattamente questa pretesa/promessa di felicità che crea, per contrasto, stati di forte infelicità. La stessa evoluzione della mente umana ci ha reso costantemente all’erta con il bisogno di valutare e giudicare tutto, così che trascorriamo un sacco di tempo a preoccuparci di cose inutili. La trappola della felicità è proprio questa: credere a ciò che la società ci ha fatto credere ( e a quello che per comodità abbiamo fin ora voluto credere) ovvero che la vita dovrebbe essere solo gioia e divertimento di cui posso controllare tutto. Chi l’ha detto perciò che soddisfare i propri valori debba avvenire senza fatica? E ancora se questi sono falsi valori che portano malessere e non appagano davvero la nostra identità quali sono i nostri valori reali??
Anche il soddisfare un valore è un impegno, solo che non costa fatica, quanto il piacere di un’ appassionata devozione.
Rebecca Montagnino
COSA TI GUIDA NELLA VITA??
Webinar sabato 9 maggio ore 10: MOTIVAZIONE E VALORI
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