COSA C’E’ DIETRO LA POCA AUTOSTIMA….
“Dietro un grand’ uomo c’è sempre una gran donna che non aveva un’ autostima sufficiente a lavorare per se stessa” (twitter di Diego De Silva)
Immagino che questa frase ad una prima occhiata possa sembrare fastidiosa per una donna. Leggendola bene non significa che una donna deve stare con un grand uomo per sentirsi importante (in realtà possiamo applicare lo stesso per un uomo), piuttosto evidenzia come per molti secoli il ruolo delle grandi donne sia stato confinato a quello dell’ombra di un grande uomo, fatto condizionato dai costumi sociali presenti all’epoca. Da molti decenni il ruolo della donna è cambiato, ma permane ancora un retaggio culturale e soprattutto una carenza di autostima, per cui unicamente la ricerca dell’uomo sembra colmare la realizzazione personale. A mio avviso la frase indica invece quanto la donna può fare per elevarsi e appagarsi come individuo- un pò come i grandi personaggi femminili pucciniani che brillavano di luce propria- anche perchè come sanno coloro che lavorano nel mio settore, quando l’autostima non nasce da un percorso e un processo individuale, l’infelicità prima o poi è alle porte. I disagi coniugali nascono anche da quello, il bisogno di emergere arriva sempre e a pagarne le conseguenze sono tutti coloro che vivono intorno, figli compresi.
In realtà la prima associazione che mi è venuta immediatamente leggendo la frase, non è legata al mio lavoro. E’ un ricordo di una giornata bellissima trascorsa con mia nipote di sette anni, passata a visitare un museo, ad avventurarci in un quartiere nuovo. Il suo entusiasmo, la sua curiosità, la sua intelligenza, la sua sensibilità erano pura forza vitale e grazia. Accanto, il mio desiderio di trasmetterle la bellezza del mondo e della cultura per accrescere se stessa e perchè secondo me, è questo genere di autonomia che crea la personalità e arricchisce l’autostima. Poi viene tutto il resto…anche la ricerca del principe azzurro o dei grandi uomini. Prima abbiamo bisogno di diventare noi completi, per non rischiare di chiedere ad un altro di farlo al posto nostro.
E’ molto triste e limitativo non trovare altro per cui emozionarsi, altro per cui lottare, altro per cui vivere, altro per cui migliorarsi. Quasi sempre dietro alla ricerca dell’essere speciale c’è un vuoto narcisistico, un bisogno di qualcosa di esterno che dia luce al nostro essere, perchè da solo ci sembra poco. Tutte le volte che questo accade dovrebbe richiamare la nostra attenzione a cercare in noi stessi quella parte mancante e anche a domandarci se è realmente un nostro bisogno o un bisogno che proviene da quello che pensiamo sia la migliore immagine che dall’esterno arriva di noi.
Rebecca Montagnino
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