ACCADE SOLO AL CINEMA..
Accade ancora che nel momento in cui sprofondo in una poltrona al cinema, mi sento felice come se li avessero riaperti ieri. Ogni volta che trasmettono lo spot con la voce della Bellucci mi commuovo, mi ricordo quanto tutto ciò mi sia mancato: perchè è vero, in quella sala buia, davanti a quello schermo, avviene veramente un qualcosa di spettacolare dentro di noi. Entriamo in un altro mondo, un altro tempo, un’altra dimensione, in cui tutto è magicamente e sapientemente costruito per farci calare emotivamente nella vicenda narrata… La sala cinematografica è come un teatro, un tempio sacro e richiede (ok..richiederebbe) silenzio e assorbimento…
… come accadeva durante l’infanzia ” c’era una volta” viene sostituito dal doulby surround, sciogliendo ogni forma esterna di resistenza ed esistenza, conducendoci in quelle due ore in una nuova storia.
IT S A KIND OF MAGIC.
Tutti vorremmo andare almeno una volta nella vita ad Howgarts. Tutti abbiamo avuto sensazioni fisiche vedendo Dune o Matrix. Gli effetti speciali hanno il potere di trasportarci con ogni nostro senso in un altrove, tanto da farci dimenticare che “è solo un film”. Sembra infatti che alla fine dell’800 quando i fratelli Lumieres proiettarono sullo schermo un treno che si avvicinava, gli spettatori fuggirono spaventati.
Al buio della sala, avvolti nelle poltrone, un film ci porta in mondi lontani, con effetti che negli anni sono diventati sempre più sofisticati per creare un senso di sorpresa e di veridicità. Il “come se ” diviene possibile e ci lasciamo condurre in storie e luoghi che altrimenti non conosceremmo mai. Ci immedesimiamo nella mente di personaggi la cui psiche altrimenti non capiremmo mai, ponendoci davanti ad uno spettro assai più vario delle esperienze umane, che ci aiutano a meglio comprendere l’Altro.
https://www.trend-online.com/lifestyle/guardare-film-i-benefici-psicologici/
IL CINEMA E’ EMOZIONE.
Attraverso quello che si definisce effetto specchio ci aiuta a sviluppare empatia grazie all’identificazione con quello che risuona maggiormente nella nostra personalità: che sia un personaggio, uno stato, una dinamica, una frase. Qualcosa che tocchi i nostri valori, o che ci infastidisca perchè mette in luce qualcosa che non ci piace (pensate all’attuale discusso Don t Look up), o che stimoli in direzioni diverse la nostra coscienza (ciò che ricorre in Un Eroe), un film dovrebbe sempre avere un certo potere di coinvolgimento. E la sala, che non è “familiare” come invece il divano di casa, dovrebbe aiutarci ad immergerci in situazioni non “conosciute”, ad trascendere in qualche modo dalla nostra esperienza ordinaria, oltre il binario 9 3/4.
Tutto è spettacolare: la grandezza dello schermo come l’effetto del suono. La colonna sonora insieme agli elementi scenografici ci fanno sentire circondati dall’aura della settima arte, perchè lo stato di assorbimento e di concentrazione deve essere totalizzante per trasmetterci qualcosa.
La presenza di un pubblico – come il coro greco nella tragedia- che esperisce e condivide insieme a noi quello stato, attiva ciò che viene definita la memetica sociale, ovvero il contagio emotivo di un evento (lo stesso che avviene e spero avverrà presto con tutto il cuore nei concerti). Se ci pensiamo il teatro greco serviva da catalizzatore sociale, venivano rappresentare opere in cui l’individuo si potesse rivedere e la messa in scena era un momento di riflessione sociale e collettiva. La crisi dell’azione culminava poi nella catarsi, favorendo una sorta di elaborazione – riflessione, come di un acquietarsi emotivo. Le persone uscivano che avevano imparato qualcosa dalla vita, dalla psicologia degli interpreti e si sentivano in qualche modo riequilibrati . Se pensiamo ai film con un finale aperto, come quelli francesi o orientali, vediamo come spesso la difficoltà del non vedere chiusa la narrazione ci provoca un certo disagio; la possibilità di finali diversi infatti dipende dalla nostra personale esperienza di vita e visione della vita, provoca di conseguenza un impegno maggiore alla riflessione. Ed è questa la sua funzione, come affermava Truffaut, la stessa vita non ha una diversità di interpretazioni pe ognuno di noi.
https://www.focus.it/comportamento/psicologia/cinema-psiche-psicoanalisi-attrazione-fatale
IL VIAGGIO DELL’EROE.
Prima o poi capirai, come ho fatto anch’io, che una cosa è conoscere il sentiero giusto, un’altra è imboccarlo.
Frase tratta dal film The Matrix
Le storie dei film riproducono un percorso, non a caso seguono nel copione “IL viaggio dell’eroe” che nel libro di Voegler riprende a sua volta l’opera “L’eroe dai mille volti ” di J.Campbell nonchè un riferimento junghiano. Questo plot altro non è, che il viaggio dell’uomo in qualche modo alla ricerca di se stesso, viaggio che lo porta o dovrebbe, fuori dal mondo ordinario per entrare a rispondere alla Chiamata in un mondo stra-ordinario. L’identificazione con il personaggio che sentiamo emotivamente vicino, segue quindi quella ricerca intima che ognuno di noi fa o vorrebbe fare, per trovare il senso della propria vita. E’ un processo di cambiamento nella storia che arriva a cambiare qualcosa dentro di noi, non fosse che un punto di vista o generare un insight.
Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Se hai un sogno tu lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non la sai fare. Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto.
Frase tratta dal film La ricerca della felicità
Il cinema è entrato a far parte delle arti, come potente mezzo di comunicazione, se pensiamo ad un film storico o ad una biografia ci permette di ritornare indietro e conoscere particolari dell’esistenza umana molto lontani nel tempo.
IL CINEMA E’ AZIONE. A differenza delle serie che attivano soprattutto dopamina e dipendenza, in quanto vanno a scatenare ogni volta il centro del piacere, i film richiedono un impegno emotivo e mentale più intenso. Non a caso si parla di binge watching per le serie, motivo per cui diviene impossibile frenarsi dal continuare a vederle anche a costo di problemi sul sonno, che come dimostrano le ricerche vanno sempre più diffondendosi.
https://www.focus.it/comportamento/psicologia/perche-facciamo-maratone-serie-tv
https://thevision.com/intrattenimento/sale-vuote-cinema/
I film infatti vengono usati per spiegare un problema o far comprendere meglio se stessi come forma di terapia, o di ausilio al lavoro terapeutico in sè. La cinematerapia infatti sta prendendo sempre più piede, laddove stabilire un lavoro di identificazione empatica nella vita sembra esser diventato arduo. Proprio per questo ho deciso di iniziare ogni mese ad usarla nel blog, sia per la grande passione che ho per il cinema, sia perchè negli anni mi rendo conto di averli adoperati tantissimo nella mia professione, come un bagaglio prezioso di conoscenze del genere umano.
Intanto per scaldarci…Tutti noi oltre ad essere legati a qualche scena o film in modo affettivo, abbiamo spesso scardinato qualcosa di profondo dopo la sua visione. Quali o quale film vi ha cambiato qualcosa nella vita?
Rebecca Montagnino
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