A JAVIER MARIAS, 1951- 11 sett 2022

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Tempo di lettura: 2 minuti

A volte siamo noi a fare in modo che succeda ciò che più temiamo, perché l’unico modo per liberarci dalla paura è che il peggio sia già successo.”
JAVIER MARÍAS

Non sempre sappiamo valutare le nostre forze, il danno che facciamo con la lingua ci sembra più lieve di quello che potremmo arrecare con le mani, e non è cos JAVIER MARIAS

Senza la libertà non muore nessuno, della libertà si può fare a meno. Infatti è la prima cosa alla quale i cittadini impauriti sono disposti a rinunciare. Al punto che spesso reclamano a gran voce di perderla, vogliono che sia loro tolta, non vogliono rivederla nemmeno dipinta, mai piú, e acclamano chi viene a strappargliela e poi votano per lui.”

Potessi passerei la giornata a ritrovare i passaggi dei tuoi libri che più ho amato. Sognare di attendere come tante volte l’uscita di un nuovo libro; quanto avresti potuto scrivere ancora, della tua esperienza, della tua visione del mondo implacabile e consapevole, con le tue parole, le immagini toccanti, con quell’introspezione nell’animo umano che distingue la grande letteratura dalla narrativa odierna

Vorrei ringraziarti oggi e non so dove farlo. Prenderei un aereo e volerei a Madrid, come si fa per il funerale di un parente, perchè nel mio cuore, nella mia anima, eri famiglia. Eri un pilastro che mi ha sostenuto. consolato, accompagnato. Ti ho omaggiato tante volte nel mio blog, quindi lo faccio anche oggi con tanta tristezza e riconoscenza.

Sei stato lo scrittore d’eccellenza per me. Le tue parole hanno sempre stimolato delle riflessioni acute che mi hanno accompagnato negli anni. Mi sentivo capita nelle tue righe come pochi sanno fare. Mi sentivo corrisposta.

L’uscita di un nuovo libro era un momento di felicità pura e immensa, perchè ero certa che avrei soddisfatto la mia fame di risposte, di ricerca, di gioco sublime e nell’uso delle parole. Era così bello ciò che trasmettevi che mi commuoveva, come la perfezione sa commuovere, così limpido e preciso, così ricco dei termini giusti per descrivere la vita, che mi sconquassava dentro. Eri un illuminato di questo secolo, lucido, saggio, e come disse quest’estate un commesso della Feltrinelli, dopo Marias è difficile trovare cosa leggere

Amavo Madrid anche perchè era la tua città, perchè speravo di incontrarti in uno dei quartieri che avevo conosciuto dapprima nelle tue pagine, nelle calle della tua immensa letteratura.

Sono grata di averti conosciuto, grata di aver divorato le tue opere più volte, grata per quelle due volte che ti ho incontrato in un convegno a Roma. Ero incantata dalla tua arte, come la grande Arte sa fare che è consolare e far crescere. Mi hai dato tante volte la voglia di scrivere anche se non avrei mai scritto come te, leggerti era dipanare infinità di incipit davanti ai miei occhi..un giorno forse lo farò,

oggi con te vola una parte di me e di tutti quelli che ti rimpiangono e per cui resterai eternamente indelebile …

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Una risposta

  1. Leonardo ha detto:

    Condivido pienamente e con commossa partecipazione Anche a me ha trasmesso tutto quello che hai così bene elencato Era un gigante che scandagliava l’animo umano in modo ineguagliabile Per sempre grazie Javier

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