SIAMO TUTTI UN P0′ PSICOLOGI….

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Ovvio che l’epidemia riguarda in primis i tuttologi: quelli che sanno un pò di tutto, che all’occorrenza sanno indicarvi quale antibiotico usare se avete la tosse (pur non avendo mai visto in vita loro una laurea in medicina), quelli che si paventano naturopati/fitoterapeuti/omeopati  (solo perchè una volta hanno bevuto una tisana e li ha fatti digerire), quelli che si credono critici d’arte solo perchè hanno sempre abitato a Roma ( ma di cui conoscono qualche chiesa famosa o un paio di monumenti), per non parlare dei molti, troppi artisti in tutti i campi che  si esibiscono, solo perchè li piace  l’idea di essere artista. Da coloro che solo in quanto assidui frequentatori di palestre, suppongono di essere passati al rango di consulenti (da qui la vera ragione per cui sulla divisa degli insegnanti c’è scritto trainer)-  I tuttologi sono i maghi della competenza improvvisata che scambiano scienza con  opinioni e informazioni, in aggiunta di  una buona dose di presunzione e di arroganza, pensando che anche una piccola esperienza possa far di loro un esperto. Per loro non c’è quindi una differenza tra chi possiede le competenze e chi crede che sapere stringere un rubinetto, equivalga ad essere idraulico.

Vero che esistono i talenti naturali, come è vero che possedere la competenza non certifica la capacità di saperla usare bene, spesso la professionalità non si allea all’abilità. Nel campo della psicologia la nota è ancora più dolente, forse anche a causa del  contributo di illustri professionisti che in tv parlano della qualunque troppo spesso;  è increscioso constatare  quanti si avvalgono di teorie personali loro come fossero Verità Assolute.  Dopo aver letto anche  un solo  testo credono di aver capito il funzionamento dell’umanità o  avendo fatto terapia si sentono  al di sopra delle parti come fossero  diventati assistenti del terapeuta, spargendo osservazioni e interpretazioni su amici e parenti, come coriandoli a carnevale.

Evito di evidenziare in quale maniera professionisti di medicina alternativa sfiorino la follia di essere più competenti di Freud, ma mi rivolgo a coloro che non hanno nemmeno mai fatto un ‘ora di terapia, letto un libro, visto un video, non hanno mai dedicato del tempo ad approfondire certi temi.

Oggi sono tutti un pò psicologi. Dagli avvocati che dopo l’era del delitto d’onore hanno mangiucchiato qua e là concetti, teorie per avvalorare le loro tesi, usando la psicologia come un ingrediente in cucina per coprire il sapore di un cibo altrimenti scialbo. Ai pubblicitari il cui uso e consumo almeno è palese e non subdolo. Alle coppie che tirano fuori compendi di psicologia spicciola, per vomitarsi addosso le reciproche debolezze.

Sento spesso tante opinioni personali arrogate da incompetenza su temi delicati, farcite da presunzione e condite di generalizzazioni esagerate. Quello che mi spiace è che non ci sia l’umiltà per riconoscere che sono opinioni personali e che tali dovrebbero restare o almeno dovrebbero essere confutate e confutabili con opinioni più competenti e basi scientifiche.

Ma perchè? Perchè la psicologia toccando tutti affascina, perchè dà-specie a chi non la esercita- un senso di potere e controllo sulla realtà, fornisce quell’immagine di sicurezza laddove quella vera tende a mancare. L’interesse per la materia che è visibile per l’infinito quantitativo di libri che vengono scritti,  è un fatto molto bello e propositivo; altresì è stimolante avere opinioni sulle cose e la situazioni, sforzarsi di capire il significato, impegnarsi nelle relazioni. Sarebbe solo un pò più saggio differenziare  un opinione personale, magari approfondirla, da teorie o interpretazioni che sono scientifiche, comprovate, verificabili, ripetibili, da anni di esperienza professionale, di letture, sacrifici, di conoscenze acquisite progressivamente nel tempo.

Il dilettantismo in questo settore può diventare pericoloso, perchè crea delle convinzioni dove non ci sono elementi e soprattutto perchè si maschera di aiuto o saggezza mentre spesso ferisce o giudica. Le parole sono importanti ma mai quanto le intenzioni. Lasciamo quindi che ognuno faccia il proprio lavoro.

 

Rebecca Montagnino

 

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Una risposta

  1. www.fabtravel.it ha detto:

    A mio parere i tuttologi sono la risultante di un triumvirato non sempre positivo ma nemmeno totalmente negativo.

    Il piu importante apporto alla creazione dei tuttologi e’ indubbiamente fornito dalla diffusione di pedagogie miranti solo ad esasperare l’autostima e il carattere individuale fomentando l’essere se stessi solamente attraverso il contrasto agli altri. Queste dottrine sono utilissime in societa’ dove gia’ dalle scuole elementari ogni mattina si canta l’inno nazionale di fronte alla bandiera, incanalando le menti in direzioni ben precise. In Italia – gia’ di base terra di poeti, artisti, navigatori e rivoluzionari – da sempre vi e’ un’originalita’ altissima che spesso sfocia in contrasti anche forti. Concimare un terreno come il nostro gia’ ricco di autostima puo’ portare solo all’individualismo assoluto e al’incapacita’ di confronto per presunta superiorita’ delle proprie conoscenze.

    b) l’istruzione di massa ha certamente contribuito alla creazione dei tuttologi, ma questo puo’ ritenersi una fortuna e grazie a questa fortuna ed all’altissimo livello delle scuole e universita’ italiane, siamo in grado di “esportare cervelli” come ci ripetono i media con tono negativo. Esportare cervelli significa esportare la propria cultura ed il proprio modo di vedere le cose. Le nazioni fanno a gara per avere studenti stranieri da reinviare nei paesi di origine gia’ formati con le loro idee, noi siamo avanti ed esportiamo i laureati ai quali dovremmo attribuire pubblicamente il ruolo di MISSIONARI DELLA CULTURA (ma questo e’ un altro discorso)

    c) l’estrema persuativita’ della tv che unita ai lunghissimi tempi che in media ognuno trascorre di fronte alla televisione rendono lo spettatore – particolarmente gli stupidi – convinto di avere una conoscenza che gli altri non hanno, grazie al fatto che gli altri non hanno visto quella trasmissione. La Tv dicendo cose stupide attrae gli stupidi (statisticamente la aggioranza) rafforzandone la stupidita’ attraverso la compiacenza. Un esempio ne sono i quiz con domande stupide di cui tutti sanno le risposte sentendosi dei geni (ancorpiu’ se il concorrente le sbaglia)

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